Questo è il primo post del blog. Benvenuti a tutti!
Sembra proprio che l'Indonesia rappresenti una meta speciale per me. Quest'inverno è stata la seconda volta che ho visitato questo paese; la prima è stata nel 2003, a Bali, e da allora mi è rimasto il ricordo di un luogo favoloso, con una natura rigogliosa e una popolazione la cui simpatia e accoglienza, per me non aveva eguali. Anche questa volta, seppur in una zona meno famosa e più selvaggia, come quella delle Molucche, l'impressione è stata la stessa, quella di sentirmi come a casa.
Amo l'Italia e lo considererò sempre il mio paese, ma se, spinto dagli eventi, dovessi decidere di espatriare credo che lo farei in Indonesia e chissà che un giorno non capiti davvero, vista la crisi di orizzonti che si vive negli ultimi tempi.
Il fatto che sia un paese ancora povero, ma in crescita, che abbia mantenuto una sua semplicità e immediatezza e che allo stesso tempo faccia respirare un'atmosfera di generale entusiasmo e iniziativa, nonostante i contrasti, sono fattori che si notano. Ma si nota anche la calma, la mitezza, la fiducia e l'amore per per le tradizioni. Queste affondano le loro radici in un senso della spiritualità che sembra essersi mantenuto intatto nei vari passaggi storici, dalle credenze animistiche all'induismo, al buddismo e infine all'islamismo. Ogni epoca storica sembra aver contribuito a raffinare la cultura e aver lasciato tracce negli usi e costumi della gente, ma quello che è il carattere peculiare della popolazione sembra emergere al di là delle varie fedi. Un carattere che può cambiare da regione a regione, da isola a isola e da città a città, ma che è sostanzialmente unitario. L'indonesia è uno dei rarissimi paesi in cui il cambiamento della religione da parte delle classi regnanti, non ha portato a guerre di religione e conflitti sociali. E per quello che ho potuto notare e sentire il fatto di essere cristiani, induisti e mussulmani non rappresenta in nulla un ostacolo all'amicizia.
Sono molte le cose che vorrei dire e spero di trovare il tempo sufficiente per scrivere qualche articolo sulle mie esperienze che possa risultare interessante. Se nel frattempo qualcuno volesse condividere viaggi e informazioni sull'Indonesia, naturalmente è il benvenuto e sarò felice di ospitarlo. Un Grazie a chiunque visiti queste pagine.
Sembra proprio che l'Indonesia rappresenti una meta speciale per me. Quest'inverno è stata la seconda volta che ho visitato questo paese; la prima è stata nel 2003, a Bali, e da allora mi è rimasto il ricordo di un luogo favoloso, con una natura rigogliosa e una popolazione la cui simpatia e accoglienza, per me non aveva eguali. Anche questa volta, seppur in una zona meno famosa e più selvaggia, come quella delle Molucche, l'impressione è stata la stessa, quella di sentirmi come a casa.
Amo l'Italia e lo considererò sempre il mio paese, ma se, spinto dagli eventi, dovessi decidere di espatriare credo che lo farei in Indonesia e chissà che un giorno non capiti davvero, vista la crisi di orizzonti che si vive negli ultimi tempi.
Il fatto che sia un paese ancora povero, ma in crescita, che abbia mantenuto una sua semplicità e immediatezza e che allo stesso tempo faccia respirare un'atmosfera di generale entusiasmo e iniziativa, nonostante i contrasti, sono fattori che si notano. Ma si nota anche la calma, la mitezza, la fiducia e l'amore per per le tradizioni. Queste affondano le loro radici in un senso della spiritualità che sembra essersi mantenuto intatto nei vari passaggi storici, dalle credenze animistiche all'induismo, al buddismo e infine all'islamismo. Ogni epoca storica sembra aver contribuito a raffinare la cultura e aver lasciato tracce negli usi e costumi della gente, ma quello che è il carattere peculiare della popolazione sembra emergere al di là delle varie fedi. Un carattere che può cambiare da regione a regione, da isola a isola e da città a città, ma che è sostanzialmente unitario. L'indonesia è uno dei rarissimi paesi in cui il cambiamento della religione da parte delle classi regnanti, non ha portato a guerre di religione e conflitti sociali. E per quello che ho potuto notare e sentire il fatto di essere cristiani, induisti e mussulmani non rappresenta in nulla un ostacolo all'amicizia.
Sono molte le cose che vorrei dire e spero di trovare il tempo sufficiente per scrivere qualche articolo sulle mie esperienze che possa risultare interessante. Se nel frattempo qualcuno volesse condividere viaggi e informazioni sull'Indonesia, naturalmente è il benvenuto e sarò felice di ospitarlo. Un Grazie a chiunque visiti queste pagine.
Davide